L'alta Val Sófia

Primo contatto con i Monti del Sole: Forcella Zana per la Val Sófia, 1670 m

Arrivano i primi giorni di freddo a imbiancare le cime più alte delle Dolomiti, segnalando l’ inizio del periodo più propizio per l’ esplorazione di un gruppo montuoso che mi affascina da tempo: i selvaggi Monti del Sole dell’ Agordino. Cime basse e semisconosciute, orrendamente selvagge e dirupate, frequentate da pochi amanti del genere che affrontano dislivelli brutali, orde di zecche e difficoltà spesso al limite dell’ alpinismo per esplorare le cenge e le forre di cui la zona è ricca. Come meta di questa prima incursione, mi serve qualcosa di relativamente facile – nei Monti del Sole non esiste nessun percorso davvero facile – e che mi permetta di osservare dal vivo un buon numero di cime, valli e forcelle per poter interpretare più facilmente le mappe e le indicazioni per i miei vagabondaggi futuri. La scelta cade su Forcella Zana.

Il caratteristico gendarme della Val de le Barache

Gracchi e baracche: Cristallino di Misurina, 2775 m

Il Cristallino è profondamente segnato dall’ azione umana, essendo stato teatro di aspri combattimenti durante il primo conflitto mondiale. Qua e là spuntano resti di fortificazioni e residuati bellici, e buona parte della salita si svolge per tracce ripide ma visibilmente addomesticate dalla mano umana. Non è una montagna particolarmente divertente per chi come me apprezza l’ occasionale passaggio su roccia, ma i panorami grandiosi – sia durante la salita che ancora di più dalla vetta – tengono vivo l’ interesse e la rendono estremamente remunerativa.