L’ampia conca boschiva di Cajada e le cime che la delimitano costituiscono un’area estremamente pregiata dal punto di vista panoramico e naturalistico, dove è possibile incontrare branchi numerosi di cervi e camosci, la Salamandra atra e non è affatto infrequente l’avvistamento dell’aquila.
Le informazioni su quest’area presenti sull’ottima guida della Schiara di Piero Rossi, meno complete e sistematiche rispetto alla media di quel libro, sono state integrate negli scorsi anni dall’eccellente serie di articoli pubblicati da Pietro Sommavilla e Bepi Nart su Le Alpi Venete. Eppure anche questi articoli lasciano ancora lo spazio per dire qualcosa di inedito, vie di salita alle cime e passaggi da camosci che, pur essendo probabilmente già stati percorsi in passato (la zona è stata frequentata fin dai tempi antichi da cacciatori, pastori e boscaioli), non sono mai stati relazionati ed aspettavano di essere riscoperti autonomamente.
Sono percorsi di stampo venatorio, dalle difficoltà alpinistiche moderate o basse ma generalmente su terreno impervio, spesso suggeriti dai movimenti dei branchi di camosci che popolano gli erti pascoli sopra la foresta. Inizierò parlando dei primi due che ho individuato e verificato, con ogni probabilità i meno ardui, in futuro aggiungerò altri articoli alla serie man mano che riuscirò ad esplorare gli altri percorsi che ho ipotizzato.
L'Antelao all'alba dietro alle Zime de Cajada, dalla quota 1766 m delle Crode de la Racheta, 06/01/2019