Il Pelmo dalla cengia

Davanti al Caregon del Padreterno: Sulle cenge del Penna, 2196 m

Sopra Zoppè di Cadore svetta immenso il Pelmo, a mio parere il monte più maestoso di tutte le Dolomiti, definito appropriatamente il Caregon del Padreterno. Il modesto e pianeggiante Monte Penna giace prostrato di fronte ad esso, ulteriormente sminuito da tanta imponenza; se il Pelmo è il trono, il Penna si può definire il poggiapiedi, per estendere il paragone. Eppure oggi la mia meta è proprio lui: questo monte a prima vista così poco interessante ha da offrire un esteso sistema di cengioni erbosi, regno di camosci, che si sviluppa lungo i versanti ovest e sud facendo da spettacolare balcone panoramico su tutti i principali gruppi montuosi della zona.

Cima della Gardesana da Le Forzelète

Monti solitari e malinconia autunnale: Cima della Gardesana, 2446 m

Il possente torrione della Cima della Gardesana si erge al confine tra la Val Zoldana e l’ Agordino, dividendo con la sua cresta e la Cima de le Forzelete l’ erboso circo glaciale del Van de la Gardesana dalle sterminate ghiaie del Vant de le Forzele più in basso a nord. Sembra una cima poco frequentata, forse anche a causa dell’ avvicinamento lungo e faticoso, ma offre una salita piuttosto divertente e una grande varietà di panorami, dalle vicine cime del gruppo del S. Sebastiano – Tamer ai giganti delle Dolomiti in lontananza. La via normale, che segue in buona parte la cresta nordest, si svolge per cenge e canalini friabili e talvolta esposti ma non molto difficili, presentando come massima difficoltà uno o due passaggi attorno al II grado.

Sotto le crode degli Sfornioi

Sui passi dei camosci: Il Viàz del Fonch

Nel Bellunese, il termine “viàz” indica percorsi generalmente in cengia utilizzati dai camosci nei loro spostamenti e dai cacciatori che davano loro la caccia nei tempi passati. Sono itinerari solitamente molto esposti e di difficile orientamento, su terreno infido e difficilmente proteggibile, che spesso presentano passaggi da superare arrampicando.
Uno di questi percorsi è il Viàz del Fonch, che corre per cenge lungo le pareti degli Sfornioi, alto sopra la Val Bosconero prima e la Val Campestrin poi, collegando Forcella Ciavazòle con Forcella del Matt.

Lo Sfornioi Nord dalla Forcella dei Pupe

Per cenge e camini sulla montagna dei Pupe: Sfornioi Nord, 2410 m

È il 7 agosto, e sono tornato appena la notte prima da un magnifico trekking di sei giorni nel sud dell’ Islanda. Avrei bisogno di riposare, ma il cielo è finalmente terso dopo settimane di tempo indecente, e sprecare una giornata del genere sarebbe un crimine. Raggiungo un compromesso: approfitto della mattina per racimolare qualche ora di sonno, e dopo un rapido pranzo scappo via alla volta di Passo Cibiana.

Nel mirino, una salita breve che rimando da qualche tempo: lo Sfornioi Nord, dirimpettaio meno appariscente del più popolare Sassolungo di Cibiana, che tuttavia si fa apprezzare per la vista grandiosa che offre sulle cime del Bosconero e per i Pupe, i due peculiari gendarmi che ornano la forcella appena sotto al castello sommitale. La difficoltà tecnica è modesta, qualche passaggio di I e uno di II, ma il fondo è sempre piuttosto instabile e richiede buona confidenza su ghiaie ripide.